La Malaysia sceglie ufficialmente l'Open Source

La campagna di diffamazione condotta con tutti i mezzi da Microsoft in Malaysia per scongiurare una scelta governativa verso l'Open Source, è fallita; la Malaysia ufficialmente ha approvato un piano, chiamato Public Sector Open Source Software Masterplan,  che spingerà ufficialmente la Malaysia verso l'utilizzo di sistemi Open Source. Un documento distribuito dal governo alle pubbliche amministrazioni malaysiane stabilisce che, in caso di equivalenza tra un software proprietario ed uno Open Source, la scelta dovrà ricadere sull'Open Source. Gli obiettivi del governo della Malaysia sono quelli già noti, comuni a tutti quei paesi che hanno fatto la  medesima scelta: ridurre i costi di licenza, interrompere la dipendenza da un'unico fornitore (Microsoft) e quindi favorire la concorrenza. Il governo malese ritiene che entro il prossimo anno il 60% di tutti i nuovi server,  il 30% dell'infrastruttura degli uffici pubblici  e il 20% dei computer utilizzati nei laboratori scolastici utilizzeranno sistemi Open Source. Così come la Francia, che ha crato un' organismo governativo con lo scopo di studiare i metodi più razionali ed efficienti per l'introduzione dell'Open Source nelle pubbliche amministrazioni, arrivando alla crezione di un nuovo tipo di licenza, la CeCILL,  il Governo della Malaysia ha di recente inaugurato l'Open Source Competency Centre (OSCC),  un'organismo con le medesime finalità; non è escluso che anche la Malaysia possa introdurre un nuovo tipo di licenza adattata alle specifiche esigenze della Pubblica Amministrazione malaysiana. Si tratta comunque di un duro colpo per Microsoft che aveva speso molte energie in Malaysia per sconguirare quanto è accaduto, al punto che oltre al CEO anche lo stesso Gates aveva sostenuto le tesi contrarie all'Opens Source davanti ad una platea di impenditori malaysiani.