Condannati a 13 anni di carcere gli internauti di Zarsis

I nove ragazzi conosciuti come gli internauti di Zarsis, sono stati dichiarati colpevoli di avere navigato in siti sovversivi e condannati dopo un processo farsa a 19 anni di carcere in seguito ridotti a 13. Secondo l'accusa i nove avrebbero cercato di stabilire un contatto con Al Qaida allo scopo di progettare un fantomatico attentato terroristico. In realtà nel corso del processo le imputazioni si sono rivelate prive di fondamento probatorio e il dibattimento si è trasformato in un attacco incondizionato ai diritti di espressione, informazione e comunicazione. Forti proteste si sono levate dalla Lega tunisina per i diritti dell'uomo, che da anni denuncia il giro di vite del governo democratico (ah ah !) della Tunisia contro il diritto di espressione ed informazione; Dal 2001 ad oggi infatti, si sono moltiplicati i casi di giornalisti minacciati, imprigionati o ridotti al silenzio e nello scorso agosto il governo tunisino ha addirittura impedito la nascita di un sindacato di giornalisti. Il tutto sempre fatto passare da Tunisi come l’ennesimo provvedimento contro il terrorismo internazionale di cui Ben Alì, presidente "democratico" della Tunisia dal 1987, si vanta di essere uno dei più strenui combattenti. Come al solito l'ONU, tristissima caricatura di se stessa, finge disattenzione nei confronti di questi casi emblematici, al punto che la Tunisia, dal 16 al 18 novembre, sarà teatro del Summit mondiale sulla Società dell'Informazione (Wsis) .