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14.6.05

Dopo Google anche MSN: la censura cinese piega i colossi dell'informatica

Microsoft accetta le regole di censura imposte dai severissimi "proxy di stato "della Repubblica Popolare Cinese. Per potere introdurre MSN Search nel mercato cinese dei motori di ricerca Microsoft è stata di fatto costretta a stringere un'accordo di joint venture con la Shanghai Alliance Investment, un'azienda di proprietà statale. La censura imposta riguarda parole considerate pericolosissime dal regime come "libertà per Taiwan", "diritti umani " e "democrazia"; evidentemente il regime di Pechino ispirandosi a "1984" di Orwell, vuole cancellare tutte quelle parole in grado di ricordare al popolo che esiste un'altra possibilità rispetto alla feroce dittatura sotto cui sono costretti a vivere. Ancora una volta, l'unica voce di protesta è stata quella di "Reporters Sans Frontieres", che accusa le aziende come Google, Yahoo e adesso anche Microsoft di essere diventati strumenti del regime comunista cinese. Ancora una volta le aziende statunitensi chiudono un'occhio di fronte ai crimini della nazione con più condannati in assoluto alla pena di morte (ma non stupisce se si pensa che in questa triste classifica gli USA sono secondi!) pur di fare utili.

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