La Cina vara un programma di monitoraggio degli SMS

La Cina decide di controllare tutti gli SMS inviati per cercare di intercettare gli utenti che compiono il famigerato reato di opinione, considerato un reato tanto grave da essere meritevole di lunghi periodi di detenzione. Il programma parte dopo un periodo di sperimentazione fatta tramite un programma pilota applicato ad un campione di ignari (ovviamente!) utenti, e verrà esteso a tutti gli SMS inviati e ricevuti; una mole di almeno 300 miliardi di SMS da intercettare.
Come più volte abbiamo denunciato, la Cina, in compagnia di altri paesi, dietro motivazioni di per se nobili, come la lotta alla pedofilia, nasconde intenti ben peggiori, come il controllo delle opinioni che potrebbero "minacciare la sicurezza nazionale".
Il servizio verrà gestito dalla società cinese "Venus Info Tech"; la piattaforma di controllo sviluppata permetterà di controllare gli SMS attraverso delle parole chiave, ma anche di tenere sotto controllo costantemente dei numeri appartenenti a pericolosi criminali, e non parliamo dei terribili mafiosi cinesi, quelli godono di assoluta impunità nella Cina comunista-capitalista-liberista del presidente Jiang Zemin, ma di professori universitari, giuristi o semplici studenti impegnati per il riconoscimento dei diritti umani in Cina. Ma c'è di più; una volta intercettata la parola chiave non gradita dal governo, automaticamente il sistema è in grado di contattare le forze dell'ordine, che con modi gentili e rispettosi dell'essere umano, come la tortura fisica e psicologica in cui vantano una lunga e nobile tradizione, cercheranno di convincere il pericoloso dissidente, assistito da inutili avvocati d'ufficio o potendoselo permettere, da bravi avvocati con le mani legate (e gli sms controllati), della pericolosità delle sue idee, magari lasciandolo a marcire in galera per un decennio.
Il controllo degli SMS comunque non è una novità in Cina; da tempo infatti, nella regione di Lianoning le autorità hanno attivato un sistema di monitoraggio, giustificato con l'esigenza della tutela della pubblica moralità. La triste realtà è che il partito unico cinese, ormai obsoleto e anacronistico, se da un lato sta rendendo la Cina uno dei paesi più ricchi e temibili del mondo, creando nuovi ricchi ma sopratutto nuovissimi poveri ed indigenti, a cui viene negato il minimo che il vecchio partito comunista elargiva comunque a tutti, dall'altro si trova a combattere contro quella tecnologia che essa stessa ha incentivato, e che è diventata il primo mezzo di divulgazione dei dissidenti politici cinesi.