Mplayer chiude per protesta contro la legge sui brevetti
I produttori del programma Mplayer hanno interrotto lo sviluppo del codice per protesta contro la possibilità che la nuova direttiva europea sui brevetti del software venga approvata in seconda lettura dall'europarlamento. Sul sito di Mplayer da qualche giorno si legge questo comunicato:
"Questo sito è stato chiuso a causa di numerose violazioni di brevetto in MPlayer. Prossimamente ci saranno altri player multimediali. La Commissione Europea ha approvato una direttiva sui brevetti del software in violazione delle regole e delle procedure democratiche al solo beneficio di corporation non europee e dell'Irlanda, destinata a colpire le piccole e medie imprese europee, che comprendono il 99 per cento dell'industria del software continentale, e i programmi liberi. Il Parlamento Europa ora assuma l'ultima posizione contro i brevetti in un voto in cui si richiede una maggioranza assoluta, difficile da ottenere in un parlamento scarsamente frequentato.Ma non tutto è perduto, bisogna agire subito, è l'ultima possibilità , per colpire i brevetti nel mondo, e non ci sarà una seconda possibilità nel prossimo futuro. Contatta i tuoi rappresentanti, spiega loro perché i brevetti sono cosa cattiva e dì loro di presenziare al voto e votare contro.Auguraci buona fortuna, ne avremo bisogno".
Si tratta di una provocazione in quanto la direttiva non è stata ancora approvata; nel caso di approvazione, i governi dei paesi membri dovranno adottare la nuova legge nel giro di due anni. E' opportuno avere coscienza del fatto che questa nuova legge introdurrebbe una tipo di proprietà intellettuale già in uso negli USA, che infatti sta facendo fortissime pressioni in seno all'Unione Europea, essendo la maggior parte dei brevetti in campo informatico di proprietà di corporazioni statunitensi. La legge andrebbe a danneggiare tutti i piccoli sviluppatori, e in definitiva tutto il mercato informatico nella UE. La speranza è che altri sviluppatori seguano la strada di Mplayer, in modo da spingere l'europarlamento a non chinare la testa all'arroganza e alla prepotenza delle corporazioni statunitensi. Dobbiamo tutti fare nostro questo appello, e insieme lottare contro questo ennesima violazione alla libertÃ
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