Entro dieci anni microchip in diamante

Si sa che il silicio è ormai prossimo al limite fisico, raggiunto il quale non sarà più possibile incrementare ulteriormente la potenza di calcolo. Tra i nuovi materiali potenzialmente utilizzabili, il diamante occupa un posto di rilievo, presentando delle caratteristiche fisiche che lo rendono adatto allo scopo. Rispetto al silicio il diamante infatti sopporta fino a 1000 gradi (il silicio si ferma a 150), sopporta fino a 200 volt (il silicio dieci volte di meno) e con opportune modifiche ha delle capacita di conduzione molto più elevate del silicio (allo stato naturale invece è un ottimo isolante). Il governo giapponese ci crede, e dal 2002, quando ancora si riteneva che il silicio sarebbe stato sfruttato egregiamente per altri 20 anni, finanzia ricerche sui semiconduttori al diamante. Secondo Damon Jackson, ricercatore al Lawrence Livermore National Laboratory di San Francisco entro il 2014 il diamante avrà sostituito il silicio. Il problema principale però è il prezzo elevato, problema che insieme alla mancaza di qualità di conduzione, potrebbe essere ovviato con la produzione di diamanti artificiali.