Batteri intestinali per stampe di qualitÃ
La University of California dimostra che il confine tra biologia e tecnologia è sempre più labile; un gruppo di studenti e ricercatori, guidati da Chris Voigt, docente assistente della cattedra di chimica farmaceutica della UCSF, è riuscito a stampare con una risoluzione di 100 Megapixel per pollice quadrato utilizzando un batterio normalmente presente nell'intestino umano, l'Escherichia coli. Il progetto è stato presentato nell'ambito di una competizione periodica indetta dal MIT, chiamata Genetically Engineered Machine (iGEM) . I batteri sono stati geneticamente modificati in modo da sviluppare una cromia in relazione alla luminosità ambientale; le stampe vengono realizzate proiettando su una coltura di Escherichia coli, un fascio di raggi infrarossi; La risoluzione ottenibile è di 100 Megapixel per pollice quadrato.L'immagine finale ottenibile dopo 12 ore di esposizione ad un particolare proiettore ad infrarossi, è composta dalle diverse reazioni fotosintetiche dei batteri, che vanno dalla scala di grigi ai colori più accesi.Chris Voigt ha affermato che la stampa biologica è una specie di gioco che però dimostra come la tecnologia e la medicina possano approfittare della ricerca nel campo della biologia sintetica.
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