In queste ore si diffondono i numeri presentati al convegno fiorentino "
Multimedialità e convergenza tecnologica". Numeri immediatamente ripresi
dalle testate isolane (e da altri on line,
con il noto rigore giornalistico del cut & paste); numeri che confortano, strombazzando un record positivo: "
Il 92,6% delle aziende siciliane è collegato ad Internet: l'Isola è al terzo posto in Europa ex aequo con la Catalogna e precede la Lombardia settima con l'88,6%, la Toscana ottava con l'88,3% e il Lazio nono con l'87,8%", continuando l'articolo cita: "
Le imprese siciliane hanno anche il primato italiano, condiviso con il Lazio, per le vendite on line praticate dal 6,1%, ma sono abbastanza lontane dal primo posto del Salzburg che è a quota 27,4%".
Ma sono questi i record che contano per lo sviluppo dell'economia siciliana, o si tratta di una vittoria di Pirro?
Ebbene vivendo in Sicilia, ed essendo impegnato da anni nel settore dell'Information & Communication Technologies, l'impressione che ho è che questi dati dimostrino ben poco, che non rappresentino ottimamente lo stato di salute dell'innovazione sicula, che in realtà versa in condizioni probabilmente più tragiche, come ho avuto modo di discutere
nel recente convegno "Esperienze di webmarketing nelle PMI siciliane" (scaricate pure il PDF).
Infatti se dobbiamo prestar fede al numero:
- in una indagine del 2003 condotta da Censis su dati Rur - Censis, Istat, Assinform, Between indica che il "Rating regionale rispetto al livello di sviluppo tecnologico" porta la Sicilia al quindicesimo posto in Italia (con un punteggio di 63,7, prima la Lombardia con 100, ultimo il Molise con 20);
- su fonti Eurisko - STP Internet Tracking la Sicilia presenta un "tasso di penetrazione di internet" del 18,3 con una media nazionale del 26,4 e dell'area Sud e Isole del 18,7;
- in una indagine ISTAT del 2003 L’uso delle ICT nelle imprese ISTAT 2002-2003 (aziende con più di 10 addetti), le aziende collegate ad internet sono il 77,8% , che usano l'email il 69,7, che hanno un sito web aziendale il 43,4% che usano il commercio elettronico per la vendita il 5,0% e per gli acquisti 11,0%;
- il "termometro di internet",
la directory open DMOZ, presenta 4442 siti siciliani, superata dalla Toscana con 5644 e dalla Lombardia con 8207;
- in una recente indagine Assinform che analizza "Spesa IT in Italia per Regione", la Sicilia si piazza all'ottavo posto con il 3,5% sul totale italiano, quando le prime cinque regioni messe insieme raggiungono il 69%, con una spesa IT per occupato di 487 euro/anno che portano la Sicilia al sedicesimo posto in Italia (Lazio 1479, Lombardia 1284).
Senza contare una serie di fattori, non esattamente positivi, che illustrano la non volontà dell'imprenditoria privata di focalizzare azioni, quali la mancanza della fibra ottica per il mercato consumer, la chiusura delle filiali locali di alcune grandi aziende IT, la continua emigrazione di personale qualificato nel settore, dovuta a disoccupazione cronica e prolungata...
Perchè qui le grandi iniziative sono pubbliche, si sopravvive con i fondi comunitari, si frequenta il corso, si ottiene il finanziamento, si realizza l'anello telematico, si apre un azienda da 5000 dipendenti, e si spera che qualche statistica ci spieghi che tutto va bene, ignorando che nel 2006 l'Europa chiuderà i rubinetti e sognando che li tenga aperti sino al 2011; per provare a riprenderci un po...