L' Europa dell'Est abbraccia l' Open Source
La divisione bulgara di ISOC, insieme a UNDP (United Nations Development Program), lancia un progetto per l'introduzione del software Open Source nella pubblica amministrazione bulgara.
ISOC Bulgaria intende estendere il progetto anche ai paesi della stessa area come Romania, i paesi della ex yugoslavia e la Macedonia.
La Bulgaria si è già dimostrata la più ricettiva di tutta l'area; da un lato tutte le grosse applicazioni server degli enti pubblici girano su piattaforma Linux, è ciò è regolato da apposite direttive governative, dall'altro, una parte dei parlamentari bulgari, insieme a ISOC, da tempo portano avanti azioni legali contro Microsoft Bulgaria e USA, a causa delle politiche commerciali e di sicurezza di Microsoft.
Nelle scorse ore, il ministro francese ha dichiarato che portando l'Open Source in maniera massiccia nella pubblica amministrazione bulgara si potrebbe arrivare ad un risparmio superiore al 50%.
Se il progetto di espansione territoriale nell'area avrà successo, Microsoft rischierebbe di perdere anche questo mercato, oltre a quello dei paesi asiatici emergenti.
Non a caso Microsoft Francia cerca di mettersi ai ripari con una dichiarazione stampa dove usa quelle argomentazioni divenute ormai il "Leit motiv" della guerra contro l'Open Source, evidenziando che " nei fatti, il software Open Source non è gratuito. È molto costoso perché sposta il costo sulla manutenzione, i servizi, l'integrazione e la formazione".
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