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Il Terremoto del 6-Set-2002

Si ringrazia l'istituoto di geofisica di Palermo per le immagini

Minchia Scantu !

Questa e' forse l'unica esclamazione che si potrebbe pensare in quei momenti.

Il tutto inizia e finisce il 6-set-2002 alle 03.21 ora locale.

Ero sul divano, come sempre quando sono solo a casa, e in dolce dormiveglia ascoltava uno di quei pallosi ma stupendi programmi che la Rai - Tv trasmette nelle calde notti d'estate. All'inizio sembrava, come spesso avviene, il semplice passaggio a bassa quota di un elicottero che fa vibrare le vetrine del mio salotto ..... 'ma quannu maiiiii', il tintinnio mi aveva si svegliato ma non ero in condizione di riuscir a mettere a fuoco la situazione che da li a poco sarebbe precipitata (e' il caso proprio di dire). Ricordo che il primo rumore che sentivo era non sentire nulla, ma semplicemente vedere la stanza in cui ero ondeggiare pericolosamente in tutte le direzioni. Come per istinto il primo pensiero e' andato a una palazzina che si trova nei pressi della mia abitazione in pessime condizioni di stabilita', pertanto mi affacciai al balcone che avevo lasciato aperto per il caldo. La scena che mi si e' presentata e' qualcosa che non dimentichero' facilmente. La citta' era addormentata non c'erano i soliti rumori  di mezzi di passaggio o i soliti glocharte palermitani, eccezion fatta per gli allarmi che ovunque sembravano voler svegliare la popolazione come se avessero capito cosa stava succedendo. Tutti gli alri suoni venivano dalle mie spalle, ..... era la casa !. Ebbene si, la casa ha un'anima e adesso lo so ! Sembrava contorcersi, lamentarsi provare un dolore un grave dolore senza urla. Erano passati non piu' di 10 secondi, mi resi conto che era un terremoto dal fatto che la stele che sorregge la madonnina di P.zza S.Domenico oscillava e le guglie della chiesa ondeggiavano. Non so se fu incoscienza o il panico che mi assali, ma cercavo di cogliere ogni attimo di quello che stava succedendo, come se fossi fortunato, ecco la parola giusta, a provare quella esperienza. Ma appena voltato le spalle al balcone, ecco che il vero panico, quello che fa paura, si impadroni dei miei sensi. Stavo per perdere qualcosa e quel qualcosa era la CASA! Lo so forse e' incoscenza, ma io posso dire di aver pensato alla perdita di un qualcosa forse piu' cara della vita. Ecco perche' non voglio dimenticare. Come dicevo appena giratomi iniziai a sentire rumori che mai mi sarei aspettato sentire da una cosa senz'anima come una casa (?), il lampadario sobbalzava, il pavimento ondeggiava come le acque di un lago toccato dal soffio del vento, le travi del tetto stridevano e tentavano di opporsi a quella forza che mai avrebbe chiesto il permesso di fare qualcosa. Finalmente sapevo cosa stava succedendo ,'IL TERREMOTO'. 

Cosa e' successo a questo punto?

Panico, impotenza voglia di dimenticare di non sentire di non vedere di essere gia' a domani. In mutande e scalzo ero e cosi rimasi. Per prima cosa mi spostai verso la cucina e l'unico cosa che riuscivo a dire era un continuo 'no no no no no', rifiutavo di vivere quelle sensazioni, come dicevo arrivai sull'uscio della cucina ricordando che la cucina fosse il posto piu' sicuro per ripararmi, ma non appena entrato alcuni oggetti che c'erano sul frigo iniziarono a cadere  e le ante dei stipiti si aprirono, quindi sono scappato verso la stanza da letto, ma anche li non ero sicuro, c'era il recipiente di acqua sopra il contro soffitto pieno e quindi 1 tonnellata di acqua da evitare sicuramente. La scossa era come se qualcuno scuotesse per le spalle una persona  intervallando strattoni deboli a forti, quando sembrava tutto per finire riiniziava con intensita' piu' violenta a prima, sembrava che il terremoto capisse che qualcuno non avesse paura e quindi tornava alla carica. Ero allo stremo del crollo di nervi e arrivo'  quello che non avrei voluto pensare: 'ero rassegnato', mi aspettavo ul crollo del tetto da un momento all'altro, in quanto alcuni forti colpi, come di mattoni lanciati contro una parete inizziarono a susseguirsi lasciando pensare all'inevitabile "il crollo". Ma non fu cosi' , dapprima la casa sembrava non volermi, sembrava volesse cacciarmi, odiarmi, ma alla fine di quei maledetti 50 secondi, mi resi conto che la casa, la mia casa, la mia dolce casetta  aveva voluto proteggermi soffrendo e resistendo a quel mare che non conosce porto, a quel male che non conosce bene. 

Era finita !

Ansimavo come un bimbo che aveva perduto la mamma, ero vivo, ero li, ma non sapevo minimamente cosa fare. Non riuscivo a prendere una decisione, pensavo al denaro, no ai documenti, ma che dico e se poi c'e' freddo ? i vestiti si i vestiti, no no no non c'e' tempo ora arriva l'altra, sbrigati Marco, che forse rimani vivo.  Ricordo che ho perduto 5 minuti solo per trovare le scarpe. Ma mi calmavo sempre piu'. Aprii la porta per sicurezza, sapevo che molti rimanevano bloccati in casa a causa dell'uscio che si bloccava alle pareti sconnesse. Appena aperto l'uscio mi accorsi che non c'era la luce, infatti un settore del quartiere ando' in black-out per almeno un paio d'ore, la porta del vicino si apri e dal buio comparve il viso della mia vicina terrorizzata che mi chiedeva di non andar via, non che io fossi savio e posato, ma forse quella scena mi diede una scossa, (e' proprio il caso di dirlo), dissi a Nedra (e' il suo nome) di vestire i suoi 2 bimbi con calma e che non l'avrei lasciata sola. Preparato il minimo che in emergenza si puo' pensare cominciammo a scendere le scale al buio raccogliendo anche la signora Angela del primo piano. Fuori iniziarono a sentirsi urla macchine sfrecciare, quindi ambulanze e sirene dei vigili del Fuoco. Appena in strada una seconda scossa, ma non ho avuto paura, forse avevo lasciato tutto dietro.(?) 

Passai la notte in auto e da allora non si dorme piu' !

        

Galleria Fotografica

 

L'epicentro

 

Frane verificatesi in localita' Cerda (Pa)

 

Registrazione Sismica stazione di Monte Finestrelle (valle del Belice - Sicilia)

Relazione a seguito dell'evento sismico del 6/9/2002 (a cura di Caracausi A., Di Liberto V.)

A seguito del terremoto magnitudo 5.6 (Ml), verificatosi alle ore 03:21 del 6 settembre 2002 con epicentro localizzato nel basso Tirreno a circa 40 Km dalla costa palermitana, sono stati attivati, a partire dalle ore successive all'evento, una serie di campionamenti dei fluidi presenti nei principali bacini termali della Sicilia Occidentale. Lo scopo è stato quello di monitorare le eventuali modificazioni chimico-fisiche dei fluidi rilasciati nelle suddette aree in occasione dell' evento.

Le manifestazioni termali, infatti, possono essere considerate punti preferenziali di osservazione ed indagine per le prospezioni geochimiche. Già in precedenza, in occasione degli eventi sismici che hanno colpito la Sicilia, alcune manifestazioni termali avevano mostrato significative variazioni dei parametri idrogeologici, chimici e fisici. L'entità e le caratteristiche delle variazioni osservate dipendono da numerosi fattori fra i quali la magnitudo dell'evento, la distanza dall'epicentro, le discontinuità tettoniche interessate, etc.

Lo studio delle caratteristiche geochimiche ha messo in evidenza che la risalita dei fluidi termali avviene prevalentemente attraverso discontinuità tettoniche a carattere regionale.

Sono state monitorate le aree termali di Termini Imerese, Sclafani Bagni, Cefalà Diana, Alcamo. Nel Bacino termale di Termini Imerese, che dista circa 40 chilometri dall'epicentro, sono state campionate due sorgenti storiche. Originariamente l'acqua termale sgorgava naturalmente dalle suddette emergenze; negli ultimi decenni, in conseguenza di eventi naturali ed azioni antropiche, il livello piezometrico si era progressivamente abbassato determinando la necessità di eseguire alcune opere di captazione. In questo sito è stato costatato, in data 06 settembre 2002, un consistente innalzamento del livello piezometrico della falda termale, che ha determinato una fuoriuscita naturale di acqua dalle vecchie opere di captazione ed è stato altresì osservato un lieve incremento nella temperatura di circa 1°C, rispetto alle temperature più elevate, registrate in passato. Per la formulazione di modelli scientifici, che possono giustificare queste variazioni è necessario continuare il lavoro di indagine, anche e soprattutto alla luce dell'evoluzione del processo sismogenetico. Mentre non è stata evidenziata alcuna variazione di rilievo negli altri parametri chimico-fisici dei fluidi indagati (Eh, pH, Conducibilità Elettrica), le analisi chimiche ed isotopiche condotte sui gas disciolti nelle acque termali campionate, hanno evidenziato un esiguo incremento nelle concentrazioni di alcune specie gassose disciolte relazionabile, con buona probabilità, a variazioni nei rapporti di miscelazione tra la componente profonda e quella superficiale. Questi risultati preliminari sembrerebbero ipotizzare l'esistenza di una serie di modificazioni del circuito termale indotte dallo stress crostale. Successive indagini potrebbero consentire di definire meglio le relazioni tra il fenomeno sismico e le variazioni osservate.

Le rimanenti manifestazioni termali localizzate nel territorio della provincia di Palermo (Cefalà Diana e Sclafani Bagni) non hanno risentito dell'evento sismico.

In occasione dello stesso evento sismico, anche nell'area di Alcamo, che però si trova a circa 90-100 Km dall'area dell'epicentro, alcune sorgenti termali hanno manifestato delle variazioni di temperatura, portata e della composizione dei gas disciolti, ma non è stata osservata alcuna variazione di rilievo nella composizione chimica dei costituenti maggiori disciolti.

Sono attualmente in corso i dovuti approfondimenti per verificare le correlazioni tra le variazioni geochimiche osservate ed il processo sismogenetico in atto.

I danni

Chiesa di Sant'Anna

centro storico

La frana di Cerda

La frana 2

La frana 3

La frana 4


Marco Maggio Nunzio