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6.12.05

Tutti contro CALEA

Prosegue negli Stati Uniti la battaglia delle varie associazioni operanti nel campo dei diritti civili contro la normativa governativa denominata CALEA, secondo la quale ISP ed operatori telefonici sono obbligati ad inserire dei sistemi di intercettazione dentro tutti i canali di comunicazione telematica. La American Civil Liberties Union, leader della protesta, ha presentato ufficilamente una denuncia presso la Corte d'Appello di Washington, facendo seguito ad un'altra azione legale portata avanti dal Center for Democracy and Technology e dall'American Council on Education. Secondo le associazioni, se la legge verrà approvata dal governo in via definitiva, allora il problema non riguarderà solamente gli Stati Uniti ma il mondo intero; la maggior parte dei servizi online che si sviluppano su scala globale - sostiene uno dei responsabili dell'associazione, Chris Calabrese - operano infatti sotto la giurisdizione degli Stati Uniti: dalla telefonia VoIP così come in centinaia di altri settori, dall'hosting fino alla messaggistica istantanea offerta da grandi aziende del calibro di Microsoft o Yahoo!. Tutti dunque, anche molti di quelli sviluppati all'estero, potranno finire sotto il "grande occhio" di Washington. Da barzelletta l'affermazione di Steve Martin, direttore del dipartimento telematico dell'FBI: dobbiamo farlo noi prima che i terroristi si impossessino di Internet. Da barzelletta, certo.... ma chissà perchè, non mi fa ridere per niente.

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