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13.9.04

USA: non passa la censura di stato

La discutibilissima COPA (Chil Online Protection Act) è stata bocciata dal giudice Jan E. DuBois. La corte ha riconosciuto l'inefficacia dei filtri antiweb imposti ai provider per il controllo del web, costringendo di fatto i provider ad eliminare la possibilità di accedere non solo ai siti illegali (o presunti tali), ma anche a migliaia di siti legittimi. La battaglia è iniziata alla fine degli anni novanta dopo l'approvazione da parte dello stato della Pennsylvania della normativa federale. La bocciatura viene vista dal Center for democracy and technology e dall'American civil liberties union come un importantissimo traguardo per il riconoscimento dell'inutilità della censura di stato. Secondo le due importanti associazioni, negli ultimi due anni, sono stati chiusi almeno 1,5 milioni di siti web legali, che niente avevano a che fare con reati di pedopornografia. Due anni fa, a causa delle richieste del procuratore generale della Pennsylvania che impose il blocco di cinque siti, gli utenti nordamericani non poterono più utilizzare le dorsali di MCI. Secondo il giudice DuBois, la COPA è indiscutibilmente una legge anticostituzionalei. Secondo John Morris del Center for democracy and technology "Piuttosto che bloccare quantità enormi di contenuti Internet legali per tentare di nascondere la pornografia infantile le forze dell'ordine dovrebbero perseguire la fonte del pedoporno, i criminali che la creano e la diffondono".

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